Samatha. Insegnamenti tratti da «L'essenza vajra» di Düdjom Lingpa
2017
Opera tra le più venerate dalla scuola nyingma del buddhismo tibetano, "L'essenza vajra" è un "terma", un 'tesoro della mente' apparso alla coscienza di Düdjom Lingpa, un rinomato maestro del diciannovesimo secolo. La sezione qui tradotta e commentata da Wallace è dedicata allo samatha, la quiete meditativa ritenuta essenziale per il successo delle pratiche più avanzate, come ad esempio la meditazione sulla vacuità, le pratiche tantriche dello stadio di generazione e di completamento, e lo Dzogchen. Nel buddhismo tibetano, la pratica dello samatha viene suddivisa in nove fasi di sviluppo dell'attenzione, in cui i pensieri gradualmente diminuiscono all'aumentare del potere di concentrazione, fino al punto in cui si può mantenere senza sforzo la concentrazione su un oggetto scelto per almeno quattro ore. Il raggiungimento dello samatha è accompagnato da un'intensa esperienza di gioia, luminosità e non concettualità. A differenza di altre pratiche meditative, quali il "tonglen" e i quattro incommensurabili, lo samatha richiede un ambiente sereno e favorevole. La sua capacità di riequilibrare la mente in preda a stati di agitazione e di torpore si rivela decisiva per troncare alla radice le afflizioni mentali e avanzare lungo il sentiero dell'illuminazione. L'ampio commento di Wallace ha l'ambizione di rendere chiaro e accessibile agli studenti moderni del Dharma un testo esoterico e sottile anche per i tibetani.